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Facebook e la sua società madre Meta stanno attraversando tempi difficili. Dopo aver pubblicato i risultati dell'ultimo trimestre dello scorso anno, il suo valore in borsa è sceso di una cifra senza precedenti di 251 miliardi di dollari (circa 5,3 trilioni di corone) e ora ha problemi con le nuove leggi dell'UE che richiedono che i dati degli utenti siano archiviati ed elaborati esclusivamente su Server europei. In questo contesto l'azienda ha dichiarato che per questo motivo potrebbe essere costretta a chiudere Facebook e Instagram nel vecchio continente.

Facebook attualmente archivia ed elabora i dati in Europa e negli Stati Uniti e, se in futuro dovrà archiviarli ed elaborarli solo in Europa, avrà un "impatto negativo sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati delle operazioni", secondo Meta. vicepresidente degli affari globali, Nick Clegg. Per l’azienda il trattamento dei dati attraverso i continenti è essenziale, sia dal punto di vista operativo che per la pubblicità mirata. Ha aggiunto che le nuove regole dell’UE avrebbero un impatto negativo anche su altre aziende, non solo su quelle grandi, in più settori.

"Mentre i politici europei lavorano su una soluzione sostenibile a lungo termine, esortiamo i regolatori ad adottare un approccio proporzionato e pragmatico per ridurre al minimo le interruzioni del business per le migliaia di aziende che, come Facebook, si affidano in buona fede a questi meccanismi sicuri di trasferimento dei dati." Clegg ha detto all'UE. L'affermazione di Clegg è in una certa misura vera: molte aziende si affidano alle inserzioni su Facebook e Instagram per prosperare, non solo in Europa ma in tutto il mondo. L’eventuale “chiusura” di Facebook e Instagram in Europa avrebbe quindi un effetto negativo significativo sull’attività di queste aziende.

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