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Sono passati solo pochi giorni informato che l’India ha deciso di rafforzare la sua lotta contro la dominazione cinese e di vietare sistematicamente qualsiasi app che possa potenzialmente compromettere l’integrità e la sicurezza dei cittadini. Dopo aver bandito con successo applicazioni come WeChat, Alixpres o TikTok, il governo indiano sta procedendo con un altro cambiamento piuttosto drastico. Non sarà più possibile importare smartphone di diversi marchi cinesi. Produttori come Xiaomi o Oppo sono in primo piano, ma la proposta dovrebbe valere anche per gli iPhone, che Apple è popolarmente prodotto nella suddetta Cina.

Tuttavia, questa non è una notizia rivoluzionaria, poiché il governo indiano impedisce attivamente alle aziende di importare da agosto. Ad avere difficoltà, quindi, non sono stati solo i colossi tecnologici come Oppo e Xiaomi, che non hanno potuto importare nel Paese smartphone e dispositivi smart, compresi quelli indossabili, ma si è fatta sentire una certa resistenza da parte Apple. Sebbene quest'ultima abbia recentemente cercato di ridurre la sua dipendenza dalla Cina, grazie alla quale in India sono già nate diverse gigantesche fabbriche per coprire la domanda del mercato locale, l'azienda produttrice di mele è ancora più o meno costretta a importare una certa quantità di percentuale di pezzi. Mentre altri produttori di altre parti del mondo riescono a gestire tutti i requisiti senza problemi entro 15 giorni, nel caso delle aziende citate le formalità durano fino a due mesi. Il governo rende quindi intenzionalmente e sistematicamente più difficili le importazioni, cosa che giustifica cercando di creare posti di lavoro e, soprattutto, di costringere le multinazionali a produrre direttamente nel paese.

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