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Chi non conosce la leggendaria azienda Nokia, ovvero Ericsson, che per anni ha fornito al mondo telefoni indistruttibili e poi si è riorientata verso il segmento degli smartphone. Quei giorni sono ormai lontani, ma ciò non significa che il produttore sia fuori dai giochi. Al contrario, la maggior parte dei paesi europei con l'arrivo delle reti 5G di nuova generazione si stanno rivolgendo alle soluzioni di Ericsson e stanno cercando di utilizzare non solo la rete backbone dell'azienda, ma anche la sua esperienza nel campo delle telecomunicazioni. Tuttavia, anche se il colosso svedese potrebbe festeggiare e usurpare felicemente il monopolio offerto, non è così. Con sorpresa di tutti, il CEO Borje Ekholm ha espresso apertamente il suo sostegno all'azienda cinese Huawei, che è stato bandito in molti paesi europei ed eliminato dalla competizione.

Secondo Borjeke le decisioni dei governi dei paesi membri dell'Unione Europea interrompono il libero scambio, la libertà del mercato e, soprattutto, distruggono la concorrenza. Allo stesso tempo ha sottolineato che proprio simili macchinazioni, consistenti nel permettere o vietare la costruzione di infrastrutture, ritardano il massiccio boom del 5G e mettono in pericolo anche le tecnologie esistenti. Dopotutto, le aziende svedesi, guidate dal governo, hanno letteralmente escluso Huawei dal gioco e hanno addirittura confermato che tutti i produttori devono liberare l’infrastruttura tecnologica esistente dal colosso cinese entro il 2025 e sostituirla con un’alternativa occidentale. Eckholm è rimasto deluso da un approccio simile e quindi non vede l’intero processo come una vittoria, ma come una vittoria predefinita.

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