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Il colosso cinese degli smartphone Huawei ha recentemente confermato ufficialmente che alcuni dei suoi telefoni EMU 11 saranno in grado di installare il proprio sistema operativo HarmonyOS 2.0. Ora è apparso un post sul social network cinese Weibo, secondo il quale gli smartphone con il chip Kirin 9000 (presumibilmente la prossima serie Huawei Mate 40) lo riceveranno per primi, poi i telefoni alimentati dal chipset Kirin 990 5G (alcuni modelli del P40 e serie Mate 30) e più tardi un altro.

Tra gli "altri" dovrebbero rientrare, tra le altre cose, anche i telefoni basati sul vecchio chip Kirin 710, ma a quanto pare non tutti. Ricordiamo che il chipset vecchio di due anni alimenta, ad esempio, Huawei P30 lite, Huawei Mate 20 Lite, P smart 2019 o Honor 10 Lite. Si dice anche che il sistema possa ricevere (di nuovo solo alcuni) smartphone con chip Kirin 990 4G, Kirin 985 o Kirin 820.

Come sapete, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha notevolmente ostacolato la capacità di Huawei di lanciare nuovi flagship: la già citata serie Mate 40 avrebbe dovuto già uscire, ma a causa delle scorte limitate di chip e dell'impossibilità di utilizzare i servizi Google nei telefoni previsti per i mercati occidentali la sua introduzione è stata ritardata. Secondo rapporti non ufficiali, i modelli della serie verranno lanciati sul mercato cinese a metà ottobre, mentre arriveranno sul mercato globale solo l'anno prossimo.

HarmonyOS 2.0 è un sistema operativo open source universale che, oltre agli smartphone, è in grado di alimentare tablet, orologi intelligenti, computer o televisori. Al momento la nuova versione viene rilasciata gradualmente agli sviluppatori, la prima beta per i telefoni dovrebbe arrivare a dicembre.

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